Giorgio La Pira
Nel 1959 La Pira, invitato a Mosca, parla al Soviet Supremo in difesa della
distensione e del disarmo. Rivolge anche un ammonimento ai capi del Cremlino:
"Come avete rimosso dal Mausoleo al Cremlino il cadavere di Stalin, così
dovete liberarvi dal cadavere dell'ateismo. E' una ideologia che appartiene al passato ed è
ormai irrimediabilmente superata".
Nel 1965 incontra ad Hanoi Ho Chi-Minh con il quale mette a punto una serie di proposte
che, se non fossero state osteggiate da esponenti occidentali nemici della pace, avrebbero
anticipato di un decennio la fine della tragica guerra vietnamita. In parallelo a questi contatti
diplomatici avvengono i gemellaggi di Firenze con Filadelfia, Kiev, Kioto, Fez e Reims; nonchè
il conferimento della cittadinanza onoraria di Firenze al segretario dell'ONU U Thant
e al grande architetto Le Corbusier.
Nel capoluogo toscano La Pira promuove il Comitato
internazionale per le ricerche spaziali; una tavola rotonda sul disarmo; iniziative tese a
mettere in luce il valore e l'importanza del terzo mondo e degli emergenti Stati africani
(tra l'altro, invita a Firenze il presidente del Senegal Léopold Senghor, uno dei più
prestigiosi leaders cristiani dei movimenti di liberazione). E' ancora La Pira che per primo
lancia l'idea dell'Università Europea da istituire a Firenze.
Dal 1966 comincia a ritirarsi dall'attività pubblica, ma continua a mantenere contatti
internazionali quale presidente della Federazione mondiale delle città unite. In questa
veste, tiene colloqui e conferenze in vari paesi d'Europa, in preparazione alla Conferenza
di Helsinki. Nel 1967 ha colloqui con Nasser in Egitto ed Abba Eban in Israele
per collaborare alla pace tra i due grandi gruppi umani usciti dall'unico progenitore Abramo.
Trova inaspettato interesse per questa impostazione di un discorso politico su basi radicate
nella tradizione religiosa.